Baracchina Marrakesh – Progetto di riqualificazione tramite demolizione e ricostruzione
Il gioco degli specchi della nuova baracchina Marrakech non allude ad una trattazione della qualità architettonica del nuovo edificio, quanto ad un principio quasi atavico del rapporto città-mare come fruizione del tempo libero, con un sapore intimo, simbiotico ed esclusivo.
Infatti la metafora del riflesso nell’intradosso della nuova copertura, è un alter ego della condizione di città – waterfront, che non riguarda solo la baracchina, ma si ispira ad un principio generale del territorio.
Non solo, la sua consistenza è anche proposta di moltiplicazione e catalizzazione della qualità di tempolibero, tale da esaltarne i contenuti e la temporalità.
In questo senso l’edificio è inserito nel solco della tradizione del lungomai, non come singola rappresentazione puntuale della sostituzione architettonica, quanto come elemento di normalizzazione città-mare.
Nuova baracchina Marrakesh
Il progetto della baracchina ha come esigenza primaria quella della salvaguardia delle visuali verso il mare per tutti gli utenti che si affacciano verso la Rotonda di Ardenza. Per questo motivo la posizione è stata traslata pochi metri verso nord, lungo le aiuole attualmente in condizione di semi-abbandono, in modo da consentire la visuale verso il mare per chi proviene da est e da nord.
Nuovo Marrakech ha un impianto planimetrico che ricerca la semplicità e la pulizia geometrica, impostando gli ambienti all’interno di un rettangolo, in cui la parte verso il mare è riservata alla fruizione degli ospiti, mentre la parte retrostante è adibita agli spazi di servizio per il personale.
Il concept del progetto ricerca la graduale smaterializzazione delle murature verso sud, fino alla grande vetrata del fronte che guarda verso ovest, aprendo la visuale verso il mare. Questa smaterializzazione permette una interazione interno-esterno che al momento non è presente, ritenuta invece imprescindibile in una collocazione di pregio quale quella di intervento. A protezione della vetrata la copertura inclinata, si allunga creando un aggetto che possa, non solo proteggere dall’irraggiamento la parte interna, ma fungere da riparo per la stagione propizia.
Funzionalmente gli spazi progettati riguardano le seguenti attività: un’ampia zona somministrazione di circa 50 mq, un laboratorio/cucina direttamente adiacente, con annessa dispensa, un’area servizi con accesso dedicato con spogliatoio e bagno per i lavoratori e servizi igienici accessibili con ingresso a parte, per un totale di circa 104 metri quadri lordi.
Materiali
I materiali utilizzati per il nuovo Marrakech, si legano ad una logica di funzionalità e manutenibilità nel tempo, in ragione delle condizioni climatiche specifiche in cui l’edificio si trova immerso.
Per i rivestimenti sia in facciata che in copertura si propone di utilizzare un materiale metallico a lastre tipo zinco-tintanio, colorato con tonalità naturali tipo rosso-terra, che bene si integra con l’area verde adiacente alla baracchina.
Nel contempo l’utilizzo del vetro diventa prerogativa progettuale importante per la ricerca di quell’interazione col paesaggio che sta alla base del concept progettuale. Proprio per amplificare le caratteristiche del contesto paesaggistico è previsto l’utilizzo di due tipologie di vetro: vetro trasparente nella parte bassa delle partizioni verticali e vetro specchiato nella parte alta, che si ritrova anche nell’intradosso della copertura, al fine di amplificare la percezione e l’interazione con il contesto, sia inteso come contesto naturale che sociale. La zona della rotonda infatti, è molto frequentata da persone e bambini che passeggiano o sostano per godere del panorama.
L’affollamento che si crea in modo fisiologico nell’area è una peculiarità specifica, che struttura il paesaggio antropico che per questo motivo diventa elemento di valorizzazione al pari del contesto paesaggistico e architettonico. L’aggetto della copertura, rivestito nel suo intradosso in modo specchiato renderà l’edificio un elemento interattivo e di collegamento tra paesaggio naturale, rifrazione architettonica e significati del tutto inattesi.